LA CRIOLIPOLISI PER LA CURA DELLE ADIPOSITÀ LOCALIZZATE E LA CARBOSSITERAPIA PER IL TRATTAMENTO DELLA CELLULITE RAPPRESENTANO DUE OPZIONI EFFICACI, SICURE E MININVASIVE PER TORNARE A PIACERSI
Le feste natalizie incombono e per molti riuscire a non eccedere a tavola sarà davvero un’impresa. L’importante, però, è non disperare: con l’anno nuovo, i consueti propositi di inizio anno e, perché no, con l’aiuto della medicina estetica, rimettersi in forma non sarà certo un traguardo proibitivo.
Due sono le problematiche estetiche e funzionali che affliggono donne e uomini che vanno per la maggiore: la panniculopatia edemato-fibro-sclerotica, comunemente conosciuta col termine cellulite che colpisce prevalentemente il sesso femminile nella regione del gluteo, dell’interno coscia, delle culotte de cheval e che spesso si associa a quella che generalmente definiamo adiposità localizzata, un accumulo esteticamente sgradevole di cellule adipose. È bene sapere che il numero di cellule adipose di cui ognuno di noi dispone è predeterminato a livello genetico e si modifica soltanto nella pubertà, con la gravidanza o nelle obesità di grado severo.
Ma che significa avere delle adiposità localizzate? Vuol dire avere un’ipertrofia, un aumento dimensionale, dell’adipocita o cellula adiposa. Finché queste cellule, se pur grandi, riescono a scambiare in maniera fisiologica i nutrienti con l’esterno tramite un microcircolo e dei vasi ancora sani si hanno le cosiddette adiposità localizzate.
Come si eliminano? Per le adiposità che non richiedono un ricorso chirurgico o una liposuzione, il trattamento maggiormente efficace è la criolipolisi, l’alternativa di body shaping e body contouring migliore, indolore e mininvasiva.
In cosa consiste la criolipolisi? Nell'andare ad attaccare un manipolo nelle aree in cui è plicabile l’adiposità, per intenderci dove c’è la pliche di grasso (addome, fianchi, maniglie dell’amore). Si interpone tra la pelle e questo manipolo un piccolo telo idoneo e si accende il macchinario. All’interno del manipolo ci sono due piastre che portano la temperatura dell’epidermide a -10 gradi creando un gradiente di temperatura che raggiunge il tessuto adiposo a circa 0/4°. Si congela in maniera graduale e costante il tessuto sottocutaneo per circa un’ora. Fondamentale la tempistica: come dimostrano recenti studi, la cellula adiposa sottoposta ad uno stress criogenetico di questo tipo risponde dando adito ad una morte cellulare programmata estremamente fisiologica.
Un risultato che non è assolutamente paragonabile alla necrosi provocata dalle sostanze iniettabili come la fosfatidilcolina o il desossicolato che provocano, al contrario, una morte non fisiologica generando un’infiammazione certa.
Quanto tempo è necessario attendere per vedere i risultati? Nel giro di 2/3 mesi la cellula adiposa vede la sua membrana rompersi e di conseguenza attira i macrofagi (cellule infiammatorie) che mangiano piano piano il grasso: in questo modo la cellula adiposa viene riassorbita.
I risultati sono duraturi? Ciò che una persona perde, circa 0,8 centimetri a seduta, con la criolipolisi è permanente.
Presso la clinica Doryan Medicina Estetica si effettua questo trattamento con l’avvallo della migliore strumentazione sul mercato, la Z-Lipo Zimmer, che presenta due manipoli: una specificità grazie alla quale fianchi, culotte de cheval o maniglie dell’amore vengono trattano bilateralmente. Quali sono le sensazioni percepite durante questo trattamento? Un leggero fastidio durante l’applicazione del telino che viene interposto tra pelle del paziente e il macchinario e, a trattamento iniziato, una sensazione di vacuum (senso di vuoto) durante l’aspirazione della pliche di grasso all’interno del manipolo.
In seguito alla seduta si possono creare dei piccoli ematomi dovuti alla suzione che, comunque, si riassorbono in 7/10 giorni e non è raro percepire una sensazione di granulosità perché la zona sottostante si infiamma leggermente provocando una dolenzia profonda ma assolutamente sopportabile.
Quante sedute di criolipolisi sono raccomandabili? Mai più di tre in un anno, ognuna a distanza di tre mesi. Se poi, oltre alle adiposità, bisogna arginare il fenomeno della cellulite, vero cruccio di molte donne favorito da condizioni ormonali, in età fertile ma anche in menopausa, si agisce al fine di migliorare i difetti del microcircolo tramite la carbossiterapia. Nel sesso femminile i set di collagene che separano le cellule grasse tendono a strozzarle, soffocando la microcircolazione che permette gli scambi ormonali ed endocrini tra il tessuto adiposo e il resto del corpo. Così facendo si genera un’ischemia cronica che determina i quattro stadi della cellulite (dalla diminuzione della temperatura della zona corporea interessata da questo fenomeno alla formazione della cute a buccia d’arancia sino alla cute a materasso, condizione purtroppo irreversibile).
Come si ristabilisce un corretto microcircolo del tessuto adiposo? Grazie alla carbossiterapia, nient’altro che un’iniezione sottocute di anidride carbonica medicale che non ha alcuna controindicazione e viene riassorbita immediatamente. Serve a stimolare la vasodilatazione e l’ossigenazione del tessuto. In più con l’utilizzo dell’ago, grazie al quale si eseguono delle iniezioni ogni centimetro e mezzo/due centimetri della zona da trattare, è possibile rompere i set di collagene che strozzano questi vasi producendo un miglioramento completo di ciò che è alla base della patologia della cellulite. Con questa tecnica si possono utilizzare anche prodotti mesoterapici come per esempio la carnitina, la caffeina o gli estratti derivati dal carciofo, sostanze che migliorano la circolazione all’interno di questo tessuto adiposo.
Quanto dura una seduta di carbossiterapia e quante sono mediamente consigliate? Venti minuti ognuna: il numero delle sedute a cui sottoporsi varia in base alla patologia da trattare.
Risultati? Permanenti e osservabili dopo le prime 4/5 sedute.